COMUNICATO STAMPA

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12/01/2015

Il Governo nomini con celerità il Garante nazionale dei diritti dei detenuti
di Elisabetta Laganà, Presidente

L'auspicio della Cnvg è che l'appello dello scorso 7 gennaio di Stefano Anastasia per una rapida nomina del Garante nazionale dei detenuti non cada nel vuoto, e auspica che tra i favoriti alla carica vi sia un esponente dell'Associazione Antigone, da sempre impegnata nella tutela dei diritti delle persone private della libertà e promotrice di importantissime azioni e proposte sui temi del carcere e della pena. Storica è infatti la mobilitazione di Antigone, insieme ad altre associazioni impegnate nella tutela e nella promozione dei diritti dei detenuti, per l'istituzione di un'autorità indipendente non giurisdizionale, insieme a tante altre iniziative sostenute anche dalla Cnvg, tra cui quella dell'approvazione di una legge per il reato di tortura.
Ad un anno dall'approvazione del Decreto Legge 23.12.2013 n° 146 convertito in L. 21 febbraio 2014, n. 9, nato dalla necessità di restituire alle persone detenute la possibilità di un effettivo esercizio dei diritti fondamentali e di affrontare il fenomeno dell'ormai persistente sovraffollamento carcerario, tra le varie norme approvate viene istituita la figura del "Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o comunque private della libertà personale"; della cui nomina però nulla è stato fatto sinora.
Il 5 giugno scorso l'Europa ci ha valutato come "sorvegliati speciali" per un anno. Un anno passa rapidamente. La popolazione penitenziaria è notevolmente diminuita, ma il carcere è ancora sovraffollato e molti ancora sono i problemi da risolvere.
L'anno di tempo concesso dalla Cedu richiede rapidi passaggi che sanciscano una netta discontinuità da un trascorso politico che si è caratterizzato come una lunga stagione orientata al privilegiare l'allargamento delle risposte penali a scapito del sociale. La speranza è che la scelta di una così importante funzione si orienti nella direzione di chi, concretamente, si è impegnato in questi anni per la soluzione di questo problema, e che la scelta converga su un nome che susciti il più largo consenso delle rappresentanze del mondo della società civile, del volontariato, dell'accademia.
L'auspicio della Conferenza per una celere nomina da parte del Governo si associa quindi a quello di Anastasia, perché questo nuovo anno possa iniziare con questo necessario traguardo raggiunto.
 

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