NEWS/ARTICOLO

29/09/2012

Dopo parole Napolitano una Conferenza nazionale sull’esecuzione penale

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Ancora una volta, con la consueta chiarezza e determinazione, il Presidente Napolitano si è espresso a favore di una azione urgente tesa all’intervento di miglioramento della condizione carceraria, che preveda molteplici interventi e proposte.
Parole che richiamano la stessa forza e indicazione già espresse dal Presidente nel suo intervento al Convegno dello scorso anno promosso dai Radicali, che avevano sollecitato l’attenzione sul problema delle carceri la cui situazione, in costante e palese contrasto con la nostra Costituzione, con il diritto europeo e internazionale, richiede da tempo interventi strutturali, conformi alle dichiarazioni e trattati a tutela dei diritti fondamentali dell’Uomo.
L’urgenza è data quindi dal riportare il carcere a livelli di legalità, non solo dal punto di vista numerico ma anche sulla qualità dell’esecuzione penale. I provvedimenti posti in essere alcuni mesi fa, per ottenere la deflazione numerica degli istituti vanno sicuramente nella giusta direzione, ma non sono sufficienti. È quindi indifferibile procedere il più rapidamente possibile con le proposte in esame sul potenziamento delle misure alternative, della messa alla prova, della revisione delle ben note leggi responsabili di avere portato il carcere a questi livelli di sovraffollamento, e parallelamente perseverare, con coraggio, verso la direzione di “carcere minimo” a cui bisogna tendere attraverso una pluralità di iniziative e di strumenti.
In questa prospettiva la Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia ha svolto nel giugno scorso la V Assemblea generale sui temi fondamentali inerenti l’esecuzione della pena e la sua prospettive, per effettuare un dibattito tra tutte le parti coinvolte nell’esecuzione penale, nell’ambito delle rispettive tematiche, per poter definire proposte, progetti e linee guida su cui confrontare l’operato di tutti gli attori istituzionali e del privato sociale, in una sorta di task force sullo stato della detenzione e sull’esecuzione penale; nell’auspicio che questa occasione di confronto e di progettazione possa divenire prodromica ad una Conferenza nazionale sull’esecuzione penale, prevista con cadenza triennale e sinora mai convocata.
Ci auguriamo pertanto che la politica affronti, coraggiosamente, questa strada, senza ulteriori rimandi. Che questa occasione per cambiare le cose non vada perduta. Le parole del Presidente sottolineano come l’urgenza della situazione delle carceri non possa ulteriormente rinviata; perché rimandare significa aggiungere altri capitoli alla sofferenza del sistema, insistere nelle tragedie che quotidianamente si consumano nelle nostre carceri, così lontane dall’attuale dettato costituzionale. Una situazione che spinge frequentemente a togliersi la vita.
Già nel mese di maggio il Ministro Severino aveva dichiarato l’intenzione di adottare provvedimenti di carattere strutturale in grado di far recuperare alla pena la sua reale dimensione di extrema ratio, manifestando l’impegno di sostenere nel percorso parlamentare questi provvedimenti, individuando per un rapido esame lo strumento della corsia preferenziale presso la Commissione Giustizia della Camera. Chiediamo che questo intendimento venga rapidamente concretizzato con determinazione, e che con la stessa fermezza dal governo possano scaturire risposte risolutive, in grado di affrontare tutti i temi sostanziali lasciati aperti, o addirittura peggiorati, in questi anni.

Elisabetta Laganà
Presidente Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia





 

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